Si vita da PoliMi, o meglio vita da POLLI!
Giusto ieri pomeriggio mi sono seduto per la (x+1)esima volta a fare un esame al Poli.
Dopo le raccomandazioni di rito e la consegna dei soliti 2 fogli protocollo, arriva il testo dell'esame!
Risata isterica...
Ormai è risaputo, l'ultimo appello di un esame è il più difficile... Ma fin qui potremmo anche essre d'accordo, in fondo hai avuto più tempo per studiare, magari hai dovuto studiare anche per altri "settordici"
1 esami, ma questa è una considerazione personale e quindi soggettiva.
Comunque tornando al mio esame, data un'occhiata al testo e giunto alla conclusione che in fondo avrei avuto anche altre occasioni per rifarlo :( mi sono messo all'opera.
Durata del compito: 3 h.
Dopo 1,5 h di conti algebrici, senza alcun minimo ragionamento 'ingegneristico', mi sono fermato un attimo ed ho pensato in modo ingegneristico:
Cavolo!! E' da un'ora e mezza che faccio conti ripetitivi e sistematici e ne avrei per almeno altre due... E pensare che con un computer, o meglio una qualsiasi calcolatrice programmabile, potrei fare tutto in un una mezzora scarsa... Ma si può che un ingegnere, che per come si fa chiamare: ingegnere, spenda il suo tempo a fare cose che ingegnandosi potrebbe far fare ad una 'macchina'??
Poi mi sono ricordato che da quest'anno accademico hanno espressamente vietato l'utilizzo delle calcolatrici programmabili perchè erano riusciti a programmarle troppo bene... <- cosa che in una facoltà di ingegneria è difficile da immaginare..
Comunque, preso dallo sconforto ho cercato di pensare, che ormai un bel po' di conti li avevo fatti, ed in fondo per avere la certezza di passarlo non dovevo fare ancora molti conti, così mi sono ripreso e ho continuato a macinare matrici...
Alla fine, dopo 3 h seduto ai 'comodissimi' banchi del poli e 10 facciate di conti posso ritenermi soddisfatto!
Però ieri sera ritornando sul mio pensiero 'ingegneristico' ho pensato che un esame del genere in fin dei conti non serve al nostro futuro da ingegneri. In fondo quale datore di lavoro ti direbbe: "fai quel lavoro in modo da impiegarci il più tempo possibile??"
E allora mi sono rivenuti alla mente tutti quegli esami 'inutili' che mi sono sorbito, quei professori che lieti dicono: "Non voglio che vi impariate le cose a memoria!" e poi all'esame ti chiedono le dimostrazioni a memoria!
Mi ricordo un professore di fisica tecnica, materia a me ostica, che quando andai a vedere il compito mi disse "Questa dimostrazione in aula non l'abbiamo fatta così!" ed io stupito: "Ma è sbagliata??", lui: "No, ma noi l'abbiamo fatta in un altro modo...", ...mi sono arreso...
Che bei ricordi!
Evviva la vita da Pol(l)i!
Alla prossima,
Andrea numero finito reale tendente all'infinito.